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Clarinetto

Aggiornamento: 13 apr 2023

Lo strumento musicale più antico che adotta il principio dell'ancia semplice è il memet egiziano, un antenato del clarinetto, costituito da una coppia di canne e conosciuto dal 2700 a.C. Sullo stesso principio si basa lo chalumeau, il predecessore del clarinetto, inventato in Francia e costituito da un tubo cilindrico di canna alla cui parte superiore c'era un'incisione fatta per ricavare l'ancia.

Lo chalumeau fu soggetto ad innovazione attorno al 1690 da parte di Johann Christoph Denner, un artigiano di Norimberga. Lo strumento di Denner aveva sei fori anteriori e uno posteriore e due chiavi chiuse, una posta sopra i fori anteriori e l'altra su quello posteriore, che chiudevano altri due fori. Successivamente Denner e i suoi figli apportarono delle modifiche aprendo quindi le porte del registro superiore o "registro di clarinetto".

Il termine clarinetto appare per la prima volta nel 1732 nel Musicalisches Lexicon di Johann Gottfried Walther in cui è scritto: "sentito a distanza, esso suona piuttosto come una tromba". Ciò spiega il nome clarinetto derivato da clarino, termine oggigiorno utilizzato impropriamente, che indica uno strumento appartenente alla famiglia delle trombe. Il clarinetto ebbe un suono penetrante probabilmente fino al principio dell'Ottocento; si ritiene così perché i metodi per imparare a suonare il clarinetto pubblicati dal 1850 sottolineano il suono "ora più pieno, dolce e piacevole" rispetto ai clarinetti precedenti.

Lo sviluppo del clarinetto continua nel 1740 quando Jacob Denner (figlio di Johann Christian) aggiunse al clarinetto una lunga chiave aperta per realizzare il Si3 (prima impossibile), riempiendo questo "buco" nell'estensione dello strumento e portandolo all'estensione attuale. Nei decenni successivi diversi artigiani hanno fatto tentativi per migliorare lo strumento, senza ottenere risultati rilevanti. Un passo importante è stato fatto da Ivan Müller, un musicista parigino nato in Russia. Müller costruì un clarinetto dalle caratteristiche rivoluzionarie. Il suo strumento aveva tredici chiavi con un nuovo tipo di cuscinetti e con i fori cigliati. Quello di Müller è stato il primo clarinetto a poter suonare in tutte le tonalità. Nel 1812 fu esaminato dagli specialisti del conservatorio di Parigi e, nonostante le sue notevoli potenzialità, fu rifiutato. Nonostante ciò il clarinetto di Müller ha posto le basi al clarinetto tedesco.

Successive modifiche al clarinetto sono state apportate da Hyacinthe Eléonore Klosé, il produttore del clarinetto "sistema Boehm". Klosé basò il suo lavoro su quello fatto da Theobald Boehm che introdusse sul flauto le chiavi ad anello che adottò poi anche sul clarinetto, insieme ai fori cigliati di Müller e nuove chiavi per un totale di diciassette. Questo strumento era facile da gestire e dava la possibilità di suonare in tutte le tonalità. Fu Klosé stesso ad esibirlo per la prima volta a Parigi nel 1839. Oggi è il tipo di clarinetto più diffuso.

Il costruttore belga Eugène Albert sviluppò a partire dal 1839 un modello di clarinetto basato su quello di Müller e su alcune modifiche introdotte da Adolphe Sax. Questo modello fu molto usato nel jazz di New Orleans e in altre tradizioni popolari, e ancora oggi è conosciuto con il nome di "Albert system".

Insomma, nonostante tutte le modifiche apportate nel corso degli anni, il clarinetto trova ancora amanti in tutti i paesi.


Curiosità

Tutte le taglie di clarinetto, ad eccezione dell'ormai in disuso clarinetto in Do, sono strumenti traspositori: vale a dire che la nota emessa dallo strumento non corrisponde a quella letta in partitura.

La famiglia del clarinetto è oggi composta da questi strumenti:

  • clarinetto piccolo in La♭ o sestino (quasi del tutto estinto, lo si può trovare in ambito bandistico)

  • clarinetto piccolo in Mi♭ o quartino (la più piccola taglia di clarinetto di uso comune)

  • clarinetto soprano in Si♭ (clarinetto di uso comune)

  • clarinetto soprano in La (solitamente posseduto da quasi tutti i clarinettisti professionisti in aggiunta al precedente)

  • clarinetto di bassetto in La (è un normale clarinetto in La leggermente più grande con un'estensione nel grave maggiorata, viene usato per eseguire alcuni concerti solistici tra cui il famoso concerto per clarinetto di Mozart)

  • corno di bassetto in Fa (strumento raro e in disuso che ha trovato fortuna nei lavori mozartiani e in alcuni lavori sinfonici del tardo '800 inizio '900)

  • clarinetto contralto in Mi♭ (strumento raro, si trova per lo più nelle "grandi bande" ed ensemble di clarinetti)

  • clarinetto basso in Si♭ (basso fondamentale della famiglia, di uso comune sia in orchestra che in banda, è posseduto da molti clarinettisti professionisti)

  • clarinetto contrabbasso in Mi♭/Si♭ (le più grandi taglie della famiglia, ricoprono il ruolo del contrabbasso in una formazione di clarinetti)

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